sabato 23 maggio 2015

One month left!

Questa foto descrive esattamente come si sentono gli exchange students la maggior parte del tempo: un giorno felici e pieni di entusiasmo, il giorno dopo confusi e un po' giu' di morale. Lo so che non ha senso, ma e' cosi'. Siamo lunatici, l'esperienza che stiamo facendo ci "costringe" quasi a cambiare umore spesso, ogni mese, ogni settimana, ogni giorno e perfino ogni ora a volte. Questo perche' dentro di noi si crea un mix di emozioni indescrivibile, basato sul fatto che stiamo vivendo uno degli anni migliori e piu' importanti della nostra vita. E con l'aggettivo "migliore" in questo caso non si intende solo l'anno piu' bello, ma anche l'anno piu' impegnativo, duro, e indimenticabile della nostra vita. Tutti dovrebbero poter fare quest'esperienza, perche' secondo me ha un valore immenso. La combinazione di queste emozioni contraddittorie e delle vittorie e degli errori che si fanno durante l'anno e' cio' che lo rende speciale. Anche il fatto di avere due vite non ha prezzo: due famiglie da amare, amici sparsi in giro per il mondo, due scuole, due citta', due di tutto insomma.
Ormai manca poco piu' di un mese alla partenza, al ritorno in Italia. Non so come mi sento al riguardo. Da una parte, sono felice di poter rivedere la mia bella famiglia, i miei amici, di poter tornare a camminare tra le strade di Roma, che prima di partire non apprezzavo abbastanza. Questo viaggio mi ha anche fatto realizzare quanto fosse bella la mia citta' e la mia vita, nonostante mi lamentassi spesso di molte cose.
 
Allo stesso tempo, non voglio lasciare la Svezia, che portero' nel cuore per sempre, con tutti i suoi lati positivi e negativi. Quest'anno e' stato duro per me, ho ricominciato la mia vita piano piano, passo dopo passo, e non e' stato facile. Ora che finalmente posso dire di essermi abituata e di aver imparato ad apprezzare perfino Piteå, per quanto sia minuscola e noiosa come cittadina, devo lasciare tutto quello che ho costruito. Not fair. Ma purtroppo il tempo passa in fretta e niente dura per sempre. Ogni tanto penso al fatto che avrei potuto dare di piu' quest'anno, fare piu' cose, impegnarmi di piu',ecc...ma la verita' e' che va bene cosi', alla fine sono felice e soddisfatta di quello che ho fatto e che e' successo quest'anno. Sia le giornate invernali buie passate in casa a studiare, le camminate per andare a scuola alle 7 di mattina con -25 gradi e una tempesta di neve, che i pomeriggi passati a fare fika e guardare film dopo aver fatto a palle di neve. La contraddizioni sono al centro di quest'esperienza. Come dicono "don't cry because it's over, smile because it happened".




 Circa un mesetto fa', verso fine aprile quindi, c'e' stato l'ultimo mini-campo di AFS prima della partenza. Eravamo una decina e ci siamo incontrati tutti a Umeå, una citta' sempre nel Nord, solo un paio d'ore a sud di Piteå. Io, Dora, Anne e Keitaro siamo gli sfigati che vivono nella culonia nordica e solitamente ci facciamo i viaggi piu' lunghi per arrivare ai campi. Beh questa volta invece no! Grazie al cielo, abbiamo fatto solo un paio d'ore di autobus per arrivare a Umeå e non 14 ore di treno. Evviva! Comunque, il campo e' stato abbastanza breve, durante solo un weekend, ma e' stato abbastanza divertente! Siamo andati in giro per il citta', poi abbiamo visitato un museo d'arte moderna, cenato, giocato a "brännboll"(una specie di baseball) ed e' stato divertente perche' nessuno sapeva giocare quindi mancavamo palline a non finire, e dei tizi da un balcone vicino ci prendevano in giro ahaha. Dopo la "partita" abbiamo cucinato la chockladkaka, una specie di torta al cioccolato strabuona, e ce la siamo mangiata con un bel po' di panna sopra, ancora piu' buonaaa.
 

Campo AFS a Umeå

 


Dora e Sofia